Sergio Dalmasso storico del movimento operaio. QUADERNI CIPEC e Altri Scritti

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Un nuovo impegno, una nuova responsabilita'    Torna alle categorie

Un nuovo impegno, una nuova responsabilità

Un nuovo impegno, una nuova responsabilità.

 

Con il voto del 3 e 4 aprile il Piemonte ha chiaramente scelto una maggioranza  di centro- sinistra e ha chiesto di voltar pagina.

Rifondazione passa da due a sei consiglieri e per la prima volta nella sua storia si trova a far parte della maggioranza.

Il dato elettorale ci dà due chiare indicazioni:

  •  la profonda disillusione verso le politiche del governo, a livello nazionale e locale
  •  la domanda non di un semplice aggiustamento dell’esistente, ma di un profondo cambiamento su lavoro, salario, diritti individuali e collettivi, questione morale, scuola pubblica, sanità, questioni ambientali

La speranza espressa nel voto deve trovare chiare ed immediate risposte nella nuova maggioranza.

Rifondazione esprime un assessore nella persona di Mario Valpreda, indipendente, che ha onorato le nostre liste con la sua presenza e che si trova ora alla guida dell’assessorato più difficile e complesso.

Proprio sul tema della sanità e della sua gestione pubblica andrà il nostro massimo impegno: accertamento della situazione, non solo gestionale, abolizione graduale e progressiva dei ticket, piano sanitario regionale basato su una grande consultazione del territorio e degli operatori (dai primari, ai medici di base agli infermieri), riduzione delle code e delle attese. Chiediamo attenzione su temi oggi “fuori moda”: la prevenzione che tanto ha contraddistinto il sindacato torinese anche nelle rivendicazioni sulla salute sui luoghi di lavoro e l’impegno sulla malattie mentali e la sofferenza psichica, con la riorganizzazione di un servizio permanente sul territorio.

Grande attenzione, come è proprio di una forza della sinistra, alla crisi industriale (FIAT, ma non solo FIAT). Riproponiamo l’intervento pubblico sulla FIAT (non gli ennesimi finanziamenti, ma controllo), basato su una politica del trasporto pubblico e del motore ecologico, maggiore attenzione verso i distretti industriali, riconversione dell’industria bellica.

Il lavoro precario è ormai una piaga non solamente per i giovani. In attesa che un nuovo (auspicato) governo nazionale cancelli la famigerata legge 30, chiediamo che questa non venga utilizzata nelle assunzioni in regione e negli enti locali amministrati dal centro- sinistra e che a giovani e meno giovani venga data la garanzie di un lavoro sicuro.

Sulla scuola proponiamo atti immediati per l’attuazione del diritto allo studio. La nostra netta opposizione ai buoni- scuola è nota e dovrà essere ribadita nel non facile confronto all’interno della maggioranza. Facilitazioni per trasporti, mense, libri di testo, uso delle strutture si debbono accompagnare anche all’impegno per diversi contenuti culturali, per una scuola realmente formativa. Denunciamo una delle ultime e negative eredità della giunta precedente: l’accordo (non firmato dalla CGIL) che trasforma di fatto la formazione professionale in apprendistato e privatizza la formazione stessa.

Ci impegneremo sui beni comuni che debbono rimanere (a cominciare dall’acqua) in mano pubblica. L’orgia privatistica sembra essersi attenuata, ma occorreranno una attenzione continua e un continuo rapporto con tutti i soggetti interessati.

Le grandi (epocali) questioni ambientali non possono essere contrapposte al lavoro e allo sviluppo. Rifiuti, antenne, trasporti, strade ed autostrade, inquinamentonon sono voci dell’”elenco della spesa”, ma terreni su cui si deve misurare il dialogo con le popolazioni, il confronto assiduo con associazioni e cittadini/e, la ricerca delle soluzioni non solo meno impattanti ambientalmente, ma anche più capaci in prospettiva di offrire un “futuro sostenibile”.

Prestiamo grande attenzione al tema dell’immigrazione. Ripetiamo la richiesta affinchè i consiglieri possano visitare il CPT di corso Brunelleschi, ad essi vietato per cavilli burocratici, per il diritto di voto amministrativo agli immigrati, per una politica che affronti il problema nella sua complessità (lavoro, casa, cultura, scuola, servizi sociali, confronto tra fedi religiose).

Revisione dello statuto con preciso riferimento all’antifascismo, solidarietà, pace, cooperazione internazionale, scelte energetiche dolci, diritti degli animaliQuesti i titoli di altri temi su cui lavoreremo, scusandomi per quelli tralasciati (manca lo spazio).

Ci impegneremo su questi con l’umiltà di un gruppo di sei nuovi/e consiglieri/e, ma anche con continuità e passione, portando la specificità della nostra formazione e il nostro interesse a dialogo e collaborazione con le forze più vicine. Per questo riproponiamo il Laboratorio della sinistra come luogo di incontro tra partiti politici, settori sociali e sindacali, forze ambientaliste e pacifiste, embrione, speriamo, di una nuova sinistra di cui la nostra regione, il nostro paese e l’Europa hanno, oggi più che mai, bisogno.

Sergio Dalmasso

presidente del gruppo

del Partito della Rifondazione comunista.